OASI Contemporary Art and Architecture, immersa in Oasi Dynamo, ospita la
personale dell’artista camerunese Pascale Martine Tayou, e presto avrà un parco
di opere realizzate da grandi architetti da ammirare en plan air.
Arte e natura si incontrano sull’Appennino Pistoiese, grazie a OASI Contemporary Art and Architecture. Immersa all’interno della riserva naturalistica di 1.000 ettari di Oasi Dynamo, OCA propone una bellezza frutto del dialogo fra la creatività prodotta dall’essere umano e le meraviglie del pianeta che ci ospita. Dopo l’inaugurazione del 2023, OCA ha riaperto le porte con una mostra inedita. Accedendo attraverso una camminata nel bosco, si approda a un pianoro soleggiato, da cui si gode di una vista splendida sulle montagne circostanti. In quella che sino allo scorso anno era una vasta stalla per le mucche, è nato lo spazio-museo che da giugno a novembre ospita Love Letter.
Realizzata in collaborazione con Galleria Continua e curata da Marco Bazzini e Emanuele Montibeller, si tratta della personale di Pascale Martine Tayou: artista camerunense noto per le opere poliedriche dedicate alle tematiche ambientali.
Nella sala espositiva va in scena un percorso fra forme scultoree, manufatti, oggetti trovati o realizzati con materiali di riciclo, che fanno riferimento sia alla maestria dell’artigianato sia ai resti di una società dei consumi.
Come nel caso di Plastic Bags: una scultura monumentale realizzata con sacchetti di plastica, simbolo dell’inquinamento prodotto dalla società dei consumi. Inoltre, se Poupée Pascale e i Bantu Towels richiamano all’ibridazione fra culture, alle pareti i monumentali affreschi e le Colorful Stones alludono agli effetti della globalizzazione. Infine, l’opera al neon Love from Dynamo, 2024 omaggia coloro che – citando le parole dell’artista – «nella vita quotidiana servono i valori umani», a partire dal Camp con cui Oasi condivide il confine e la cultura del vivere con gentilezza.
In alto, l’allestimento di «Love Letter», personale di Pascale Martine T ayou, che si può visitare a OASI Contemporary Art and Architecture fino al 3 novembre [da mercoledì a domenica, dalle 11 alle 17; oasycontemporaryart.com]. Sopra, all’ingresso, «Plastic Bags», scultura realizzata con sacchetti di plastica, simbolo dell’inquinamento prodotto dalla società dei consumi.
Presto l’esperienza di OCA sarà ancora più immersiva, grazie a un parco di opere en plan air. Dall’anno prossimo sarà, infatti, possibile godere di un cammino nella natura, punteggiato da lavori di architetti del calibro di Alejandro Aravena, Stefano Boeri, Michele De Lucchi con Mariangela Gualtieri, Kengo Kuma, DavideQuayola, Diana Scherer, Matteo Thun ed Edoardo Tresoldi. Un’esplorazione del rapporto uomo-natura, volta a cercare strade per renderlo sempre più armonioso, con lo sguardo ottimista e l’attitudine pragmatica di Dynamo. Sempre nell’intento di promuovere l’idea che proteggere la natura non significa proibirne la fruizione ma viverla con la cultura del rispetto, per il terzo anno Oasi ha ospitato il meeting internazionale dei National Geographic Explorers. Fotografi, ecologisti, scienziati marini e archeologi supportati dalla National Geographic Society si sono uniti per condividere studi e sondare nuovi modi per aumentare l’impatto di ricerche e progetti dedicati alla salvaguardia del pianeta.
Forte della crescente sensibilizzazione per la biodiversità è stata proposta una National Geographic Photo Masterclass. Si è trattato di un’esperienza di formazione fotografica unica, che unisce l’eccellenza dei docenti National Geographic, l’ambiente della riserva naturale e i comfort dei lodge di Oasyhotel. E per rendere tutto ancora più indimenticabile, i migliori scatti dei partecipanti saranno pubblicati su National Geographic Italia.