Dynamo Academy Impresa Sociale e Certifica Management hanno progettato un efficace sistema di gestione volontario, che renda possibile e valorizzi la strategia di sostenibilità sociale filantropica di un’organizzazione.
Nel nuovo scenario complesso e mutevole emerso dalla pandemia, che ha prodotto un’accelerazione di alcune tendenze già in atto, le imprese sono sempre più coinvolte nell’evoluzione del sistema economico verso una maggiore inclusività (stakeholder capitalism). È auspicabile che pongano in essere un approccio strategico alla sostenibilità sociale, qui intesa nella sua dimensione filantropica, allineato con gli obiettivi di business. Non solo, infatti, le azioni che si estrinsecano in erogazioni liberali – in denaro, beni o servizi – e in volontariato aziendale devono produrre un bene immediato, ma è auspicabile che inneschino un “cambiamento sociale”: una donazione acquista significato se consente di migliorare la qualità della vita delle persone destinatarie, riducendo le disuguaglianze.
In concreto, occorre che le risorse investite creino un futuro migliore per la comunità, traducendosi in benefici sostanziali. Tutto questo funziona e diventa sistemico se non entra in conflitto – ma semmai favorisce – la necessità del mondo corporate di essere economicamente sostenibile e profittevole. Tale consapevolezza ha portato Dynamo Academy Impresa Sociale e Certifica Management a lavorare insieme per progettare un adeguato ed efficace sistema di gestione volontario, verificabile e basato sulle buone prassi esistenti, nonché sulle leggi nazionali, che renda possibile e valorizzi la strategia di sostenibilità sociale (filantropica) di un’organizzazione.
Il sistema si articola in una serie di passaggi e procedure applicabili in modo universale, indipendentemente dal tipo o dalla dimensione aziendale, dalla posizione geografica o dal settore industriale. Vengono contemplate le dimensioni esterna (comunità, beneficiari, stakeholder) e interna (leadership e persone dell’azienda), sin dalla fase di progettazione, compresi monitoraggio dei risultati e miglioramento continuo. In sostanza, si suggeriscono alcune caratteristiche concrete che l’agire d’impresa deve interpretare per procedere coerentemente nel senso sopra delineato, caratteristiche che si traducono appunto nel disegno di processi idonei. Sin dall’analisi del contesto, quando si identifica lo spettro – geografico e tipologico – che ispira strategia e azioni filantropiche, l’organizzazione deve coinvolgere la comunità beneficiaria, identificandone le reali esigenze, esplicite ed implicite; pianificando ed attuando azioni di comunicazione; promuovendo misure volte a diffondere una maggiore formazione e consapevolezza sui problemi e sulle possibili soluzioni, favorendo i processi di empowerment; creando un senso di identità e di co-responsabilità dei beneficiari verso l’azione filantropica; stimolando lo sviluppo delle capacità, competenze e conoscenze (capacity building); investendo sul capitale umano-sociale della comunità per promuovere autonomia nella gestione dei progetti.
Seguendo questo sistema di gestione, l’organizzazione si dota altresì di processi e organizzazione per eseguire un’analisi degli stakeholder, definendo e documentando metodologia e criteri di individuazione degli stessi; mappatura, in relazione con la comunità di riferimento; requisiti e aspettative rilevanti per il buon esito delle strategie e delle singole azioni. La dimensione esterna è rilevante anche quando l’organizzazione deve monitorare la percezione dei destinatari/beneficiari circa il soddisfacimento dei propri requisiti, espliciti o comunque attesi. Dal punto di vista interno, per far sì che il sistema di gestione assolva alla sua funzione e sia efficace, occorre che la direzione o il board assumano leadership, responsabilità e impegno. Devono pertanto assicurare che siano stabiliti la politica e gli obiettivi della strategia filantropica, e che questi siano compatibili con il contesto, gli indirizzi strategici e i processi di business dell’organizzazione. Il management deve altresì operare perché al sistema di gestione corrisponda un’organizzazione coerente, non solo come modello e risorse a disposizione, ma anche come approccio per processi e risk base thinking, nonché partecipazione attiva, che deve essere favorita ai vari livelli di definizione. L’organizzazione deve infatti coinvolgere le proprie risorse in logica bottom-up, per pertinenza con diverse intensità, garantendo un ambiente idoneo alla diffusione della comprensione di approccio, obiettivo, modello di gestione e processi.
Un ambiente idoneo può consistere in una combinazione di fattori, di natura sociale (condizioni non discriminatorie e non conflittuali) e psicologica (riduzione dello stress, prevenzione del burnout, protezione emotiva). Una volta definita la strategia occorre delineare le singole azioni (iniziative) filantropiche, tracciandone il perimetro di riferimento, ovvero: aree specifiche ed intensità di intervento, motivazioni a supporto, tipologia del contributo, relazione con le strategie di sostenibilità sociale complessiva e con gli obiettivi di business, partnership. L’organizzazione deve valutare e determinare i fattori interni ed esterni, positivi o negativi, che influenzano la capacità di conseguire gli obiettivi definiti e perseguiti con la strategia filantropica aziendale e con le singole azioni. In particolare, i processi, prodotti e servizi di competenza di partner esterni devono essere conformi ai requisiti stabiliti, determinando i controlli da attuare. È, infatti, verosimile e frequente che prodotti e servizi di fornitori o partner siano incorporati nelle azioni filantropiche o erogati direttamente ai beneficiari dai partner esterni, per conto dell’organizzazione. Quest’ultima deve infine pianificare e attuare i processi di monitoraggio, di misurazione, di analisi e di miglioramento necessari a dimostrare la conformità ai requisiti delle azioni filantropiche, migliorando in continuo il conseguimento dei risultati attesi e l’efficacia del sistema di gestione. Tali misurazioni devono riguardare l’ampiezza dell’azione filantropica lungo l’intero ciclo di vita e devono essere ottenute anche attraverso la gestione degli audit e la redazione del Bilancio di Sostenibilità. Attraverso l’implementazione di questo sistema di gestione l’organizzazione si assicura che forma e sostanza di una strategia di sostenibilità sociale innovativa vadano di pari passo, contemperando coinvolgimento e responsabilità, concretezza e coerenza di visione, standardizzazione e flessibilità di adattamento ai contesti.
Fonte: DYBC MAGAZINE