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Una settimana a Radio Deejay

Dal 2009 ogni anno Linus e Nicola Savino ospitano bambini, volontari e famiglie sostenendo la campagna di comunicazione e raccolta fondi dell’sms solidale. Un’occasione unica per far conoscere agli ascoltatori le tante storie del Campus.

«Sono fissata con i bracciali. Questo me lo hanno regalato alla fine della sessione di Dynamo e non me lo sono mai più tolto». Alyssa, 16 anni, livornese, non sta chiacchierando con una sua amica davanti a un cappuccino, ma con Linus e Nicola Savino, nientemeno che davanti a un microfono di Radio Deejay.. In sottofondo, le note di uno dei successi del momento. Le loro voci si rincorrono fuorionda. Ma dopo qualche minuto si torna on-air. «Siamo qui, stretti in un grande abbraccio radiofonico, che è quello di Dynamo Camp», esordisce Linus.«Alyssa, come va con la tua voce in cuffia?», chiede Nicola. «Ti stai gasando? Se ti avvicini al microfono è ancora più libidinoso…». Radio Deejay è partner di Dynamo Camp sin dal 2009. Nel programma Deejay chiama Italia ogni anno ospita per una settimana bambini, volontari e famiglie, sostenendo la campagna di comunicazione e raccolta fondi dell’sms solidale (dal 7 al 28 marzo 2021 su Radio Deejay, Radio Capital e sulle principali emittenti tv nazionali). Un’occasione straordinaria per far conoscere agli ascoltatori le tante storie di Dynamo. Come quella di Alyssa, che si è letteralmente confidata ai microfoni di Radio Deejay: «Grazie al Camp sono rinata. Per la prima volta nessuno mi ha fatto sentire in imbarazzo in quanto non vedente, come mi capita invece nella vita di tutti i giorni. Ho imparato a valorizzarmi, ho capito che è inutile nascondere il mio problema. Ho pensato persino che se un giorno ipoteticamente potessi vedere finirei per sentire la mancanza di questa condizione, perché ormai è parte di me».

Stefano e Lara Mattivi, genitori di quattro figli, hanno affrontato alcune peripezie per arrivare agli studi di Radio Deejay, ma come al solito ce l’hanno fatta, sempre con il sorriso, sebbene l’automobile li abbia lasciati a piedi e siano arrivati al cospetto di Linus e Savino praticamente con il carro attrezzi. Per Dynamo questo e altro: «Lì per la prima volta non ci siamo sentiti genitori di figli disabili ma semplicemente genitori», spiegano in diretta. «Per la prima volta Mattia e Giacomo hanno fatto le cose che facevano tutti gli altri. E per la prima volta Luca e Federica hanno giocato spensieratamente, non come fratello e sorella di ragazzi disabili».

Per la famiglia Di Gregorio di Casalincontrada (Chieti) la trasferta milanese per intervenire nel programma si è trasformata, invece, in una vacanza indimenticabile. «È stato un sogno!» Spiega mamma Silvia che, a distanza di un anno, non riesce ancora a nascondere l’emozione. «Immaginate di ricevere una telefonata in cui ti dicono che sarai con la tua famiglia ospite d’onore della trasmissione di punta di Radio Deejay, intervistato da Linus e Nicola Savino. Ti senti felice e importante. Io e mio marito siamo cresciuti ascoltando questa emittente e non ci abbiamo dormito la notte. Per la prima volta, poi, i miei figli, Riccardo e Anastasia, hanno preso l’aereo. Dynamo ha organizzato il viaggio nei minimi dettagli, facilitando in ogni modo gli spostamenti, soprattutto per Anastasia, che usa una sedia a rotelle. Durante il volo, mentre Riccardo ha letto per tutto il tempo l’Odissea, perché è appassionato di mitologia, la sorella non ha staccato un attimo il naso dal finestrino. Io, invece, ero stretta al sedile con gli occhi chiusi perché ho paura di volare. “Mamma, ti prego, non mi fare vergognare, comportati da adulta”, si è affrettato a intimarmi Riccardo. Arrivati a Milano, ci hanno portato a visitare la città. Non ci eravamo mai stati: adesso ogni volta che vediamo il Duomo in tv ci ricordiamo di quella volta in cui lo abbiamo ammirato dal taxi grazie a Dynamo».

A Radio Deejay Riccardo si è calato subito nella parte e ha affrontato l’intervista in un clima familiare. Inutile dire che quando Linus e Nicola hanno saputo della sua passione per l’Odissea non hanno resistito a fare qualche battuta simpatica. Ai microfoni il ragazzo ha raccontato che la sua vita gli pone molti perché, ma che al Campus questi interrogativi vengono meno, lasciando posto ai «posso, nonostante tutto…» o ai «posso, punto e basta!». «Dynamo è stato uno di quei momenti importanti della vita dei miei figli», confessa ancora mamma Silvia. «Era ciò che mancava nella loro vita. Abbiamo sempre cercato di insegnare loro ad andare avanti nonostante tutto, che il valore è sempre nel percorso, che si cade per rialzarsi e che le difficoltà esistono per migliorarsi. Ma un conto è dirlo, un conto è farlo. Viviamo in un territorio povero di strutture e di mentalità inclusiva, perciò, se non avessi avuto Dynamo per loro quelle sarebbero rimaste soltanto belle parole. Al Camp mia figlia è riuscita a completare addirittura l’arrampicata, proprio lei che non appena viene mossa dalla carrozzina ha paura e le gira la testa». Tutto il paese di Casalincontrada ha ascoltato Riccardo a Radio Deejay. E quando è rientrato a scuola è stato accolto come un eroe, decisamente molto più di Ulisse di ritorno a Itaca. «Ricca’», gli ha detto un compagno di classe, «io me la sarei fatta sotto davanti al microfono e tu invece hai saputo tener testa a Linus e Nicola Savino con le tue battute… Sei un grande!».

Fonte: DYBC MAGAZINE

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